Circa la Duse

Descrizione

Eleonora… eleganza che diventa linguaggio al di là dell’inadeguatezza delle parole…
Femminilità senza rigore né fissità di regole, bellezza che supera la maschera superficiale del cerone per concedersi qualcosa fuori posto, una veste lenta e senza ornamento alcuno, una posa mascolina, severa…trasparente.
Un corpo che perde la sua consistenza e si fa aria, pensiero greve, emozione.
Un viso che scioglie i suoi tratti in un pianto,un gemito o in un sospiro…eleganza che sfugge a chi vorrebbe ostentarla in gesti costruiti e fuori dal sé…

Il teatro è l’unica forma d’arte che consuma se stessa nell’attimo in cui si compie. È la relazione tra le parole, l’intervallo tra il suono ed il silenzio, il respiro …il corpo dell’attore, il fruscio del suo costume di scena, i suoi gesti ed il luogo in cui tutto questo si compie: l’odore che hanno le scene, il palcoscenico, e coloro che guardano, ascoltano, SENTONO.
Tutto questo è irripetibile, unico, e a noi non resta, dopo che si chiude il sipario, che una sensazione, forte a volte, di piacere o di rifiuto, di gioia o di dolore.
Vorrei raccontare il silenzio
Vorrei raccontare il ricordo
Vorrei raccontare i toni lievi di un’assenza
Perché il ricordo ha un colore: le tinte dolci del grigio e del seppia,giacenti dal nulla della terra e del silenzio e presenti nella memoria comune. Il cipria e il bianco, tinte leggere che raccontano un soffio , la consistenza di un pensiero. Abiti che a tratti paiono la rivisitazione di immagini rare che nei particolari ricordano gli abiti di scena della Duse. Così le ampie vesti si fermano sopra la vita, i mantelli avvolgenti diventano brevi giacche, le gonne coprenti si alleggeriscono… Linee scolpite, limate, tagliate e rese moderne, ariose, attuali.
La moda che sa scomporsi e ricomporsi secondo un’infinità di soluzioni resta viva e intensa come una grande emozione, può accarezzare il corpo con un’eleganza lieve, ma mai potrà raccontare la vera essenza di un’ anima…
La moda così resta un racconto meraviglioso, magico e dannato e a chi ti chiede di raccontarlo ancora verrebbe da rispondere…
<<…raccontarlo,ora, che ne sono inabile e uscita dalla gran porta del tempo, ora, rientrarvi!
piano , prudentemente, senza urtar niente e nessuno, quasi di nascosto, e cercar bene, che
cercando si trova! Ricercare tra le macerie qualche sfracellata verità e qualche cosa nell’anima
mi dice sottovoce “non farlo” e non lo farò >> Eleonora Duse.

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